lunedì 1 aprile 2013

Le grandi banche Italiane sono una buona scommessa ?

Posto che la variabile politica, sia in chiave Italiana che Europea, sarà la determinante della direzionalità dei mercati nelle prossime settimane, possiamo tentare di capire se le due princiapali banche Italiane possono essere guardate come un buon investimento per il futuro.
Secondo quanto argomentato nelle sale operative, Intesa Sanpaolo è visto come una quality stock nel settore bancario italiano. Diversi analisti ritengono infatti che il titolo ai prezzi attuali offra il miglior profilo di rischio/rendimento. A scommettere sul titolo sono gli analisti di Banca Akros che invitano ad accumulare in portafoglio Intesa Sanpaolo, pur mantenendo un atteggiamento improntato alla cautela nei confronti del settore bancario che risente ancora del debole contesto economico italiano.
A guardare con interesse ad Intesa Sanpaolo sono anche i colleghi di UBS che oggi hanno diffuso un report nel quale hanno individuato otto banche, sia europee che americane, che vantano una maggiore solidità rispetto alle altre. Tra queste troviamo anche Intesa Sanpaolo per il quale è stata confermata la raccomandazione “buy”, dal momento che il titolo viene scambiato solo 0,4 volte il valore di libro, mentre il Roe è stimato intorno al 4,5% quest’anno, quasi il doppio rispetto al 2,5% del 2012. Da segnalare anche che Intesa Sanpaolo ha un interessante dividend yield, di poco superiore al 4%.
Più cauti invece i giudizi su Unicredit a partire da quello di Kepler che proprio quest’oggi ha confermato la raccomandazione “hold” sul titolo, con un prezzo obiettivo a 4,1 euro.
A puntare sulle azioni dell’istituto di Piazza Cordusio sono i colleghi di Equita SIM che invitano all’acquisto con un prezzo obiettivo rivisto da 5,5 a 5,3 euro. Buone notizie anche da Deutsche Bank che dopo la diffusioe dei risultati 2012 di Unicredit, ha mantenuto invariato il rating “buy” sul titolo, con un fair value a 4,9 euro. La banca tedesca, in riferimento ai conti del quarto trimestre dello scorso anno, ha parlato di una debolezza maggiore del previsto per via di accantonamenti sulle perdite su credit superiore alle aspettative. Gli analisti, anche in ragione di ciò, hanno deciso di rivedere al ribasso le stime di Unicredit riferite all’anno in corso e al prossimo.

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